Quel ramo del Lago di Como
Quello che ancora non sai sulla sponda orientale del Lario
Un lago è il tratto più bello ed espressivo del paesaggio. È l’occhio della terra, a guardare nel quale l’osservatore misura la profondità della propria natura.
Henry David Thoreau
In Lombardia, poco distante da Milano, è presente un lago dalla forma tanto bizzarra quanto affascinante: si tratta di un’ inconfondibile Y rovesciata che presenta due rami nettamente distinti, l’uno terminante a Como e l’altro a Lecco, ognuno con i suoi tratti peculiari, la sua storia, le sue tradizioni. Il ramo di Lecco, quello orientale, è il protagonista di questo blog. Conosciamolo più da vicino.
Come molti sapranno, a proteggerlo ci pensa una catena ininterrotta di monti sorgenti dalle acque, per fondere due delle più celebri frasi manzoniane ma, per quanto la sponda lecchese sarà eternamente legata a questo indimenticabile romanzo, è anche molto di più. Risalendo le sue acque fino al paese di Colico, il ramo orientale si presenta come un susseguirsi di storia e cultura, grazie alle tracce lasciate dalle popolazioni che, dall’antichità sino ad oggi, hanno colonizzato, fortificato e abbellito i borghi che caratterizzano questa sponda. Il Lario orientale e la sua più nota vallata - la Valsassina - sono da sempre stati luoghi aspramente contesi grazie ad una posizione geografica evidentemente strategica, in quanto via di comunicazione tra i valichi alpini e la pianura lombarda.