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San Nicolò e le mele: la tradizione del patrono di Lecco che si festeggia il 6 dicembre

Se chiedete ad un lecchese doc di elencarvi tutti i giorni di festa del meraviglioso mese di dicembre, non mancherà sicuramente di citare il sesto giorno del mese. "Perché?" si chiederanno i non autoctoni. Ebbene, a Lecco il 6 di dicembre si festeggia San Nicolò, Santo patrono della città.

Si impara ad amare questa data sin da piccoli, poiché la sua presenza nel calendario delle festività locali concede ai lecchesi il privilegio di un bel ponte scolastico (si unisce infatti al giorno 8, festa dell'Immacolata) che concede così un assaggio delle lunghe e meritate vacanze natalizie.

San Nicolò, la cui statua dorata emerge anche dal lago in zona punta della Maddalena e a cui è dedicata anche la Basilica del centro storico, è il protagonista di una bella leggenda che i cittadini di Lecco mantengono viva, riproponendola il 6 dicembre di ogni anno.


San Nicolò statua Lago di Lecco


Ma prima di raccontarla, vediamo chi era San Nicolò e perché fu scelto come patrono della città.

San Nicolò era il Vescovo di Mira, città dell'Asia Minore, e sin da giovane si contraddistinse per le sue doti di uomo generoso e caritatevole.

Un episodio che lo dimostra, racconta di quando Nicolò si adoperò per raccogliere una quantità di denaro sufficiente a pagare la dote alle tre figlie di un uomo caduto in miseria. Avvolse poi le monete in un sacchetto che gettò, per tre notti consecutive, nella casa dell'uomo in modo che le sue figlie si potessero sposare ed avere così un futuro dignitoso.

A seguito di queste e altre buone azioni, Nicolò fu eletto Vescovo e continuò ad aiutare gli altri grazie a quel benevolo altruismo di cui il suo animo si nutriva, finché morì nel 350 circa, proprio la notte del 6 dicembre.


Attorno all'anno 1000, quando Lecco era ancora un piccolo borgo di pescatori, San Nicolò venne scelto come patrono protettore dei suoi abitanti. In breve tempo, tutti vennero a conoscenza della storia dei sacchetti di monete d'oro. Con il passare degli anni il racconto, pur continuando a mantenere la sua morale caritatevole, iniziò a cambiare gradualmente finché si trasformò nella leggenda oggi radicata nel folklore popolare lecchese: si narra che un giorno San Nicolò compì un atto molto generoso, donando tre mele a tre bambini poveri ed affamati. Durante la notte tra il 5 e il 6 dicembre, le mele diventarono d'oro e salvarono così le tre famiglie dalla miseria.

Ma non è tutto qui. La tradizione riporta anche una filastrocca che recita:


San Nicolò èl porta i pòmm

Sant'Ambros i à fa coss

la Madona i à pelà

èl Bambin i à maìà


<<San Nicolò (il 6 Dicembre) porta le mele, Sant'Ambrogio (il 7 Dicembre) le cuoce, la Madonna (l'8 Dicembre) le sbuccia e il Bambin Gesù le mangia (a Natale)»

La tradizione prevede così che ogni 6 dicembre i bimbi ricevano in regalo una mela rossa decorata con le sembianze del Santo dalla barba bianca e con la mitra come copricapo. Un lavoro di tecnica assolutamente non facile ma che, alle porte del Natale, rende felici i piccoli lecchesi ed omaggia a dovere il santo patrono cittadino.


mele San Nicolò Lecco


Se la tradizione di San Nicolò che il 6 dicembre anima Lecco ha catturato il vostro interesse, date un occhio a questo libro, ottimo anche come idea regalo per grandi e bambini.



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