I quartieri di Acquate e Olate: sulle tracce dei Promessi Sposi a Lecco
La città di Lecco offre gran parte delle sue attrazioni nella zona del centro e del lungolago. Tuttavia, concedendovi una piccola deviazione rispetto al circuito turistico principale, potrete immergervi in alcuni piccoli rioni dal fascino antico e dall'atmosfera manzoniana nella parte alta di questo capoluogo lombardo bagnato dalle acque del Lago di Como.
Il quartiere di Acquate: una curosità storica e eventi
Il primo quartiere di cui vogliamo parlarvi è Acquate. Se l'origine di questo topoinimo rimane tutt'oggi dubbiosa, non lo è invece un fatto storico di estrema importanza che qui ebbe luogo nel mese di giugno del 1859 quando Giuseppe Garibaldi venne a far visita alla città di Lecco con l'obiettivo di suscitare entusiasmo tra la folla in vista dell'imminente unificazione.
Un corteo di numerosi lecchesi si trovò così a marciare per le viuzze di Acquate fino a raggiungere il centro, intonando canti patriottici e percuotendo attrezzi di latta, il cui suono ricordava le cicale: da quel momento in poi, gli abitanti di Acquate vennero soprannominati "Scigalott de quà", ovvero "Le grosse cicale di Acquate".
Da questo soprannome derivano due importanti manifestazioni che hanno luogo nel rione ad anni alterni nel mese di settembre e che attirano avventori da ogni parte della città e non solo. Si tratta della "Scigallot D'or", festa rionale all'insegna dell'allegria e dello stare insieme, e della "Scigamatt", una bizzarra e colorata competizione sportiva che attraversa tutta Lecco.
Il quartiere di Acquate: dove "I promessi Sposi" hanno inizio
Acquate è anche il borgo da cui tutto cominciò. Vi ricordate infatti come hanno inizio le vicissitudini di Renzo e Lucia? Sarà l'incontro di Don Abbondio, che non era certo "un cuor di leone", con i Bravi al servizio di Don Rodrigo a innescare la rocambolesca catena di eventi.
«…tornava bel bello dalla passeggiata verso casa, sulla sera del giorno 7 novembre dell’anno 1628, Don Abbondio… Il curato, voltata la stradetta, e dirizzando com’era solito, lo sguardo al tabernacolo, vide una cosa che non s’aspettava, e che non avrebbe voluto vedere.»
Ebbene, ad Acquate potrete passeggiare attraverso la viuzza testimone di questo famigerato incontro. Oltre al Tabernacolo dei Bravi, da non perdere la chiesa di Don Abbondio e la tradizionale casa di Lucia, attualmente trasformata in un'osteria.
Un consiglio: camminando per l'antico nucleo, fate caso ai nomi delle intricate stradette: noterete che la maggior parte di esse è dedicata ai personaggi chiave del romanzo!
Il quartiere di Olate: la presunta casa di Lucia
Il vicino rione di Olate, bagnato dalle acque del torrente Caldone, è anch'esso testimone della vicenda a lieto fine di Renzo Tramaglino e Lucia Mondella.
Viene infatti considerato dagli esperti di topografia manzoniana come il luogo dove i due giovani nacquero. Pertanto il quartiere vive da lungo tempo una competizione con la vicina Acquate, dato che anche qui sorgono a pochi metri l'una dall'altra una chiesa riconducibile a Don Abbondio, dove secondo la tradizione si sarebbe dovuto celebrare il matrimonio, e la presunta casa di Lucia - attualmente abitazione privata, dunque non visitabile.
Infine, sullo "zucco" di Olate, sorgeva la villa del temibile antagonista del romanzo: il palazzotto di Don Rodrigo, da cui il nobile avrebbe esercitato il suo dominio sulla città di Lecco. Tuttavia, nel 1937 l'industriale Ulisse Guzzi la fece demolire per costruire la villa odierna, attualmente sede del CONI e non visitabile internamente.
Se vi trovate a Lecco e volete fare due passi nella storia manzoniana, non perdetevi la possibilità di passeggiare per i rioni di Acquate e Olate, potreste magari imbattervi nei due Promessi Sposi.
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